lunedì 29 agosto 2011

GRAMMATICA

L'analisi grammaticale di per sé non è così noiosa, ci siamo accorti che quello che non piace ai nostri figli in realtà è lo scrivere e riscrivere ogni parola e la sua funzione... così abbiamo fatto entrare in campo il pc e abbiamo trovato diversi esercizi-gioco, alcuni più adatti al piccolo, altri interessanti per il grande...

MORFOLOGIA questi sono i giochi che abbiamo utilizzato di più, soprattutto quello delle farfalle, si è rivelato un grande aiuto per i principianti

GRAMMAGICA programma da scaricare liberamente, che contiene giochi molto semplici

IPRASE ci sono tantissimi programmi da scaricare, per tutti i gusti e tutte le abilità



LA FIABA DELLE PARTI DEL DISCORSO

Maria Montessori ha inventato una bellissima fiaba che racchiude in senso e il significato della sua Psicogrammatica... non aggiungerei altre parole.


C'era una volta un principe molto potente che governava un paese molto speciale: il paese delle parti del discorso (nome, un triangolo nero).

Il principe era accompagnato quasi sempre da un piccolo inserviente (articolo, triangolino equilatero celeste chiaro).

Se il principe era di buon umore, portava con sè un'inserviente più grande dell'altra. Allora tutta la gente aveva il piacere di vedere che specie di principe fosse (aggettivo, triangolo equilatero azzurro).

A volte il principe non aveva voglia di farsi vedere. Allora inviava un rappresentante che doveva camminare tutto solo, senza alcun servitore (pronome, triangolo isoscele viola).

Il principe racconta: "Quando arrivai nel nuovo paese, non riuscivo a trovare la strada. Improvvisamente vidi al lato della via alcune piccole falci verdi. Erano i segnali stradali che indicavano dove si poteva trovare qualcosa oppure quale direzione prendere (preposizione, mezzaluna verde)."

Il sole rosso rotolava attraverso il cielo e faceva vivere tutti, ma solo in certi periodi (verbo, cerchio rosso).

Il sole però non era sempre solo nel cielo: talvolta arrivava la piccola luna che aumentava la luminosità del sole. Allora, improvvisamente, si poteva vedere anche quale aspetto avesse il sole, dove stesse in quel momento, o quando sarebbe nuovamente andato via (avverbio, cerchio più piccolo arancione).

Ogni cosa era organizzata nel modo migliore nel paese del principe. Nessuno lì lavorava da solo: si riunivano per parlarsi. Tutte le città erano collegate da linee ferroviarie. In questo modo ci si poteva riunire velocemente: bastava sedersi in treno (congiunzione, una barretta rosa).

In questo bel paese non sempre tutto era tranquillo. Talvolta la gente esclamava a voce molto alta sillabe o parole, quando era contenta o triste, come: ehi, oh, oppure ahimè (interiezione, punto esclamativo dorato).

Questa fiaba la si può usare in molti modi, noi abbiamo costruito in cartoncino le forme e le abbiamo colorate, e Nicolò l'ha raccontata ed animata tantissime volte. E così le parti del discorso sono diventate qualcosa di vicino e conosciuto e la loro funzione si è chiarita.


Per saperne di più sulla psicogrammatica di Maria Montessori potete leggere il blog La Pappa Dolce

QUADERNI CON FOGLI BIANCHI

All'inizio della seconda e della terza classe, essendo seguiti da un'insegnante di formazione steineriana, Martino e Nicolò si sono trovati a sperimentare l'uso di quaderni con i fogli bianchi, senza righe e senza quadretti.

Inizialmente hanno dovuto fare i conti con questa improvvisa mancanza di regole... poi, piano piano hanno imparato a gestire lo spazio... a scrivere lettere e numeri delle misure migliori per loro... a inventarsi un ordine creativo e personale, senza stare per forza dentro a contenitori precostituiti.

A noi è sembrata una cosa bellissima. Un mettere in atto attraverso un'azione pratica, un sentire molto profondo ed importante e a noi molto caro. Loro si sono presto trovati a loro agio.

Così da allora abbiamo bandito i quadretti e le righe (... con le eccezioni dei piani cartesiani, disegni simmetrici e traslazioni).


Ci siamo però presto accorti che non è facile trovare quaderni con i fogli bianchi e che, quando li si trova, di solito sono abbastanza costosi... così ci siamo rimboccati le maniche e ce li siamo costruiti.

Materiale:

fogli bianchi

filo da cucire

ago e forbici

Per la copertina:

acquaragia

colori ad olio

acqua

una bacinella

un veccho pettine

Le copertine le abbiamo fatte con la carta marmorizzata, diluendo i colori ad olio con l'acquaragia,

lasciandone cadere delle goccioline sulla superficie dell'acqua che avevamo messo nella bacinella, mescolando le goccioline galleggianti con un vecchio pettine, e immergendo poi il foglio bianco.

(la giusta diluizione dei colori ad olio la da il fatto che le gocce di colore galleggino sulla superficie dell'acqua senza affondare e senza sciogliersi).

Una volta asciugati i fogli stampati li abbiamo poi cuciti con altri fogli bianchi per formare i nostri quaderni.


DETTATI IN MOVIMENTO

L'idea l'ho presa dal blog di Sybille Buntblume, ed è stato sinceramente l'unico modo per far si che Nicolò si esercitasse nella scrittura senza protestare troppo...

Il nostro modo è stato molto più sbrigativo e veloce di quello dei barattoli, ma ha comunque funzionato. Occorre sistemre il testo (di solito una filastrocca, una poesia o una barzelletta) in una stanza, oppure fuori in giardino, mentre il quderno su cui scrivere resta in casa, in un'altra stanza. Il compito consiste nell'alzarsi dal proprio posto e correre a leggere una frase, memorizzarla e riscriverla sul quderno, fino a trascrivere l'intero brano. E' decisamente più divertente di un dettato, esercita la capacità di memorizzazione e di osservazione e permette al bambino di muoversi!

(Nicolò dopo aver provato un paio di volte senza successo a ricordarsi un termine per lui nuovo presente in una poesia... se l'è scritto a penna sulla mano! )